Scheda 1171 - Milizia dell'Immacolata di Sicilia

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SK 1171 - Il rosario 1 Mugenzai no Seibo no Kishi, X 1933, p. 313-315
    
In ogni casa cattolica, anche la più povera, è possibile trovare una corona del rosario.  Soprattutto nell'ora della preghiera, in chiesa o durante un funerale, si può notare che i fedeli hanno una corona tra le mani.  Nei momenti di gioia o di tristezza, allorché i fedeli si rivolgono a Dio per pregarlo, recitano il rosario e sono molto legati ad esso.  Il rosario è simile allo “juzu” dei buddisti, ma la sostanza di esso è del tutto diversa. Il numero dei grani della corona è maggiore che nello “juzu” e vi è una certa distanza tra un grano e l'altro. Ogni decina è costituita da un grano grosso e da dieci piccoli, mentre l'intera corona è fatta di quindici decine. Di solito i fedeli usano una forma ridotta della corona, composta di cinque decine.  Le preghiere che si recitano sono:  La “orazione domenicale”: “Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra.  Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen”.  Il “saluto dell'angelo”: “Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con Te, Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del Tuo seno, Gesù.  Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen”.  E il “Gloria al Padre”.  La “orazione domenicale” l'ha insegnata Gesù Cristo stesso.  Il “saluto dell'angelo” è chiamato comunemente “Ave Maria”.  È una preghiera composta dalle parole di saluto dell'arcangelo Gabriele a Maria, del saluto di Elisabetta e di una supplica con cui la Chiesa chiede l'intercessione di Maria.  Il “Gloria al Padre” è una preghiera di lode alla Santissima Trinità.  Ognuna di queste preghiere è ampiamente conosciuta e utilizzata fin dalle origini della Chiesa.  Quando si giunge ad un grano grosso si recita il “Padre nostro”, a quelli piccoli la “Ave Maria”, mentre al termine di ogni decina si aggiunge il “Gloria al Padre”.  Durante la recita di queste preghiere si riflette su quindici misteri.  I misteri sono: gaudiosi, dolorosi e gloriosi, raggruppati tra loro a cinque a cinque.  I gaudiosi sono i seguenti: 1) l'annunciazione a Maria,  2) Maria visita Elisabetta,  3) la nascita del Signore,  4) Maria offre Gesù al Tempio,  5) il ritrovamento del Signore nel tempio.
I misteri dolorosi sono:  1) l'agonia mortale del Signore nell'orto degli ulivi,  2) la flagellazione,  3) la coronazione di spine,  4) Gesù porta la croce,  5) la crocifissione e la morte del Signore.
I gloriosi sono:  1) la risurrezione del Signore,  2) l'ascensione del Signore,  3) la discesa dello Spirito Santo,  4) l'assunzione di Maria,  5 ) Maria proclamata Regina degli angeli e degli uomini.  Riflettendo su questi misteri, noi preghiamo Dio secondo quanto ci insegna la Madre Divina.  
Come si vede, il rosario è una preghiera molto facile, purché si ricordino le tre preghiere citate sopra.  È facile comprendere che i fanciulli, ed anche le persone semplici che non sanno leggere, possono agevolmente servirsi del rosario come di un mezzo di preghiera.  Le persone colte, inoltre, se riflettono a fondo su questi misteri, comprendono facilmente la dottrina cattolica, e chiunque riflette su di essi fa propri molti insegnamenti necessari per la vita di ogni giorno.  Evidentemente, anche gli infedeli possono recitare il rosario.  Non solo possono recitarlo, ma, riflettendo sui misteri, comprendono più facilmente la devozione del rosario e per di più, mediante la recita del rosario, possono impetrare per se stessi la grazia della verità perfetta e della fede.  La Chiesa ha stabilito che il mese di ottobre sia il mese della preghiera del rosario.  Già da molto tempo i fedeli hanno l'usanza di recitare il rosario durante questo mese, sia in chiesa, sia all'interno di una famiglia devota.  Nelle Sue apparizioni a Lourdes, nell'anno 1858, la Madre di Dio teneva la corona del rosario tra le mani e, per mezzo di Bernardetta, ce ne ha raccomandato la recita.  Possiamo concludere, perciò, che la preghiera del rosario rallegra assai l'Immacolata. Inoltre, con questa preghiera noi possiamo facilmente ottenere grandi grazie e la benedizione divina.    Kolbe
Traduzione dal giapponese.    

Nota 1171.1 Si veda il testo originale, da cui il presente dipende, in SK 1267 .




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